"L’uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere decisioni e le decisioni comportano rischi" (Erich Fromm)

14 APRILE 2020: ESPERIENZE DI "DIDATTICA DELL'EMERGENZA" A DISTANZA (PARTE 4)


Vivo a Modena e ho tre figli di 10, 7 e 4 anni.
Trovo che l'esperienza della didattica online sia estremamente impoverente e dannosa. Per i bambini delle elementari è sfiancante assistere a video lezioni ed estremamente alienante. Il contatto con i maestri e i compagni di scuola è illusorio. Dopo la lezione i bambini si ritrovano soli, e ciò che viene trasmesso in via verbale non trova alcun riscontro esperienziale nella quotidianità concreta. I contenuti non sono vivificati dalle relazioni e per questo rimangono sterili. Le relazioni con i compagni diventano superficiali e distratte. La sfera emotiva non è valorizzata né stimolata in modo autentico.
Anche la trasmissione dei contenuti tramite la "didattica dell'emergenza" a distanza non è efficace. Mantenere l'attenzione di fronte a un video per oltre pochi minuti, per bambini della primaria e immagino anche per i ragazzini delle scuole medie, non è possibile. 
Per chi ha più figli la gestione familiare della didattica online è inoltre estremamente difficoltosa. Un aspetto assolutamente preoccupante è la gestione dei piccoli di casa: come giustificare davanti ai fratellini minori la presenza davanti allo schermo dei fratelli maggiori? Quando un mezzo informatico entra così prepotentemente nella vita familiare, trovare una forma di protezione per i più piccoli è uno sforzo improbo e fallimentare.
I bambini e gli adolescenti hanno assoluta necessità dell'insegnamento IN PRESENZA. Ciò che un maestro può trasmettere con i suoi gesti, le sue parole, il suo sguardo diretto non è IN NESSUN MODO sostituibile con la didattica on line.
L'ordine dei pediatri è allarmato dall'abuso di strumenti tecnologici da parte di bambini e ragazzi, che favorisce una crescente sedentarietà e squilibri ampiamente dimostrati a livello neurologico. Una direzione didattica che preveda un ulteriore utilizzo (già massiccio) di strumenti online anche in ambito scolastico significa decretare la rovina dell'infanzia.
Per tentare di salvare il corpo, ammaleremo mente ed emozioni. E con psiche ed emozioni squilibrate, non tarderà certo a venire anche la malattia del corpo.
Per tutte le ragioni sopra esposte sono estremamente contraria al protrarsi della "didattica dell'emergenza" a distanza e rifiuterò eventuali proposte della nostra scuola in questa direzione.

Antonella 


Sono mamma di tre bambine, Alice di 10 anni, che frequenta la quinta primaria, Maddalena di 8 anni che frequenta la terza, e Margherita di 45 giorni, nata al tempo del coronavirus. Mi ritengo fortunata perchè essendo in maternità riesco a seguire e ad aiutare entrambe le ragazze; sono impiegata, quindi utilizzo il pc ogni giorno ma non vi nascondo che all'inizio ho imprecato qualche volta, perché la modalità on-line non è semplice. 
Ora va meglio, ma le mie figlie già hanno perso l'entusiasmo di vedere maestre e compagni davanti allo schermo. 
Manca loro il contatto con le compagne, il ritmo dell'andare a scuola. La più grande è molto timida e credo vivamente che l'essere a casa durante le video lezioni la tuteli molto essendoci sempre io e qualche volta anche il papà, ma certo non l'aiuta a superare questa sua caratteristica, non l'aiuta a prepararsi alle medie. 
A settembre si riprenderà on-line? Alice ha perso la fine della primaria dal vivo, vi immaginate iniziare un nuovo ciclo scolastico con compagni nuovi, con maestri e maestre che dovrà imparare a chiamare prefossore e professoressa, magari dando del Lei?
Io non voglio pensarci, perché vorrei che pensassimo a trovare una cura al coronavirus e non ci chiedessero più di limitare la nostra libertà di educazione e di istruzione. 
La scuola è socializzazione e insegnamenti per la vita... Possono forse "passare" attraverso uno schermo piatto? Sono fermamente convinta di no.
Se potessi fare qualcosa di concreto per convincere tutti a battersi per questo lo farei, contate su di me. 

Tania Tagliaferro

Spedisci anche tu, sotto forma di lettera aperta all’indirizzo tutela.scuola@lascuolacheaccoglie.org, le tue esperienze sulla "didattica dell'emergenza" a distanza e le soluzioni "che funzionano" - anche se non ottimali - che temporaneamente sono state adottate! Le pubblicheremo in home page sul nostro sito e nella sezione IL CORAGGIO DI TUTELARE LA SCUOLA