"L’uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere decisioni e le decisioni comportano rischi" (Erich Fromm)

LETTERA ALL'ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DI COMO


Novembre 2018
All'attenzione dell'ordine dei Medici e Odontoiatri di Como

Apprendiamo con disgusto la campagna informativa a favore della vaccinazione da Voi messa in atto in questi giorni e la disapproviamo totalmente per il messaggio che in essa è inserito:



Come professionisti dell'Educazione non possiamo tacere e affermiamo con forza la logica dell'inclusione scolastica che, secondo il dettato costituzionale, deve essere garantita a tutti.

Nel corso dei decenni la scuola italiana si è distinta per aver ribadito l'importanza della non discriminazione; in tal direzione sono stati emanati innumerevoli atti normativi che hanno reso possibile e concreto il concetto dell'inclusione. Dall'art.34 della Carta Costituzionale discendono, ad esempio, la Legge 517/77 che ha portato all'inserimento nella scuola pubblica anche di coloro i quali, a loro tempo, venivano definiti handicappati. Il regolamento sull'autonomia scolastica, il DPR 275/99, ha ribadito con forza il concetto del successo formativo per tutti gli alunni. La Legge 53/2003 assicura a tutti il diritto all'istruzione ed alla formazione per almeno dodici anni. Per ultimi, solo in ordine cronologico, la Legge 107/2015 che all'articolo 1, comma 1, afferma il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza, per prevenire diseguaglianze socio-culturali e territoriali e la dispersione scolastica. Uno dei decreti delegati, applicativi della medesima legge, il Decreto legislativo 64/2017, all'articolo 2 afferma che “i valori dell’inclusività, dell'interculturalità, della democrazia e della non discriminazione” sono i pilastri fondanti della scuola italiana che deve essere diffusa anche nel mondo.

L'elenco della normativa citata, seppur riduttivo e di certo non esauriente, fa capire con forza che la Scuola è il luogo privilegiato non solo per gli apprendimenti, ma anche e soprattutto per lo sviluppo delle capacità relazionali, dell'autonomia, del pensiero critico, affinché gli alunni possano essere competenti cittadini del domani.

Non possiamo negare l'accesso a scuola ad alcun bambino, nessuno escluso; concetto fra l'altro ampiamente espresso dalla Dichiarazione Universale dei diritti dei bambini, di cui ricorre a breve l'anniversario.
Con forza rivendichiamo il principio dell'inclusione e delle pari opportunità formative che devono essere garantiti a tutti, senza distinzione alcuna.

Vi invitiamo, pertanto, a riflettere sulle conseguenze di un tale gesto e a superare la logica del “divide et impera” che, come la storia ci insegna, conduce solo a segregazione e ad emarginazioni.

Gli Insegnanti, Dirigenti e operatori scolastici
della Scuola Che Accoglie