"L’uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere decisioni e le decisioni comportano rischi" (Erich Fromm)

LA SCUOLA CHE ACCOGLIE: INTERVENTO IN DIFESA DELL'INCLUSIONE SCOLASTICA AL CORTEO DI TORINO DEL 23 MARZO 2019




La Scuola Che Accoglie è un gruppo formato da dirigenti scolastici, professori, insegnanti, educatori e personale amministrativo, tecnico e ausiliario che operano su tutto il territorio italiano all’interno delle scuole, delle università e dei servizi educativi e di formazione.

Questa realtà è nata come conseguenza del decreto Lorenzin, convertito nella legge 119/2017.
Inutile negare che ci siamo uniti spontaneamente dopo averlo letto nel dettaglio, spinti da un prepotente moto di ribellione!

Ci riconosciamo in una Scuola Che Accoglie, esprimiamo il nostro dissenso verso le esclusioni dei bambini dalla scuola dell'infanzia e dagli asili nido, che molti governi regionali stanno mettendo in atto, minacciando e/o attivando addirittura in taluni casi l'intervento delle forze dell'ordine, che controllano i certificati degli alunni, anziché la sicurezza degli edifici spesso datati e pericolanti!!!

Ad oggi migliaia di bambini in tutta Italia sono stati esclusi dalle scuole dell'infanzia e dagli asili nido a cui erano regolarmente iscritti, in nome della difesa del diritto alla salute che, così come é stato affrontato fino a questo momento, riteniamo sia del tutto discutibile, poiché non rispecchia il significato del termine che ne ha dato l'Organizzazione Mondiale della Sanità:

"LA SALUTE È UNO STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE E NON SOLO L'ASSENZA DI MALATTIE."

Questa definizione è riportata anche all'ingresso del Ministero della Salute a Roma.

Vogliono farci credere che il diritto alla salute possa e debba scavalcare il diritto all’istruzione, ma non è così!!! Non esistono condizioni sanitarie che giustifichino l’esclusione di un bambino da scuola! Qualunque allontanamento viola i diritti umani (art. 26 della Dichiarazione Universale)

I bambini non in regola con i vaccini sono stati definiti “NON CONFORMI” e non possono accedere a nidi e materne. Definire un bambino NON CONFORME implica un concetto inaccettabile per chi, come noi, ha a cuore il benessere e la tutela dell'innocenza dei fanciulli. I bambini sono bambini! Vaccinati o non che siano! Sani o malati che siano! Vanno TUTTI protetti e tutelati!!!

Può la scuola accettare che un solo minore venga escluso?? Sarebbe una sconfitta per tutti noi!

La Scuola Che Accoglie ha fatto numerosi appelli al Governo, affinché prenda in considerazione le istanze di chi lavora tutti i giorni a contatto con i fanciulli e che ha a cuore il futuro della scuola e delle generazioni che verranno. Abbiamo ribadito come tutto ciò che concerne l'aspetto sanitario di un bambino non possa e non debba, in nessun modo, riguardare l’istituzione scolastica, a meno che non sia strumento di AIUTO nella relazione con lui.

Purtroppo, la legge 119 ha fatto passare in secondo piano la scuola, le sue ragioni e soprattutto i diritti dei bambini, abbandonando i dirigenti scolastici, rendendoli meri esecutori nell'applicazione di una norma iniqua, ingiusta e, per molti aspetti, ancora confusa...

Le “esclusioni” sono un concetto successivo alla legge 119, previsto dalle numerose circolari attuative, spesso in contraddizione tra di loro! Circolari provenienti da più parti d’Italia che denotano come la citata legge abbia creato confusione e disagio all’interno non solo delle famiglie italiane, ma anche delle scuole e delle amministrazioni pubbliche che l'hanno interpretata nei modi più svariati, mettendo in atto comportamenti di tipo discriminatorio nei confronti dei bambini.

La coercizione di tale legge ha portato molte mamme a decidere di licenziarsi, perché non potendo più portare il figlio all’asilo e non potendo permettersi scuole private, hanno fatto la scelta di accudirlo a casa propria, al sicuro dalle discriminazioni, dalle ghettizzazioni, addirittura dalle esternazioni di odio a cui stiamo assistendo sempre più frequentemente.

Tutto ciò discrimina i nostri figli proprio nel luogo primario dell' inclusione e della protezione!

Il ministri della salute e dell’istruzione, ora come allora, avrebbero dovuto interpellare le parti in causa, nella stesura di questa legge. Noi insegnanti avremmo urlato con tutte le nostre forze che una simile discriminazione si distanzia ampiamente da tutto ciò che nella Scuola è stato promosso negli ultimi 40 anni...

Ne La Scuola Che Accoglie ci sono persone che sono disposte a perdere il posto di lavoro piuttosto che favorire una legge che va contro tutto ciò che abbiamo studiato, per cui ci siamo formati ed abbiamo lavorato! Una legge che è in netta contrapposizione con la nostra etica lavorativa!

Gli insegnanti accoglienti lavorano in un ambiente spesso ostile, subiscono sovente mobbing da colleghi, superiori e talvolta, triste ammetterlo, anche da genitori (!) per il solo motivo di essere contro le esclusioni e a favore della libertà!

Ci sono responsabili che chiudono il proprio asilo, pur di non assecondare questa ondata di discriminazioni ed esclusioni, ma ci sono anche piccole realtà nei comuni che sono a rischio chiusura se vengono meno le iscrizioni, come nel caso delle paritarie Fism, che, non dimentichiamolo, sono il 60% delle scuole materne italiane.

Noi rappresentiamo la Scuola (o meglio quello che dovrebbe essere): l’istituzione pubblica che ha il preciso dovere di tutelare i diritti degli alunni: legalità e privacy in primis, ma anche costituzionalità!

Si parla tanto di combattere la discriminazione che come ben sappiamo è la radice del bullismoe cosa ci viene proposto? Una legge che legittima la discriminazione!?

L’inclusione è un VALORE, un atteggiamento interiore che va coltivato sin dalla prima infanzia! Se abituiamo i nostri bambini ad escludere un compagno, dobbiamo aspettarci che questi minori cresceranno in una società dove è normale separare e suddividere, etichettare e classificare.

La scuola insegna il rispetto delle opinioni e promuove l’ascolto dei bisogni di ogni alunno. È un luogo di condivisione e di accoglienza delle idee di ciascuno, è il luogo per eccellenza che privilegia non solo gli apprendimenti, ma anche e soprattutto lo sviluppo delle capacità relazionali, dell’autonomia, del pensiero critico, affinché gli alunni possano essere competenti cittadini del domani.. il luogo dove si insegna il rispetto delle diversità. Di qualsiasi natura siano!

Una scuola che non accoglie non può definirsi scuola! Chi lo fa tradisce la missione della scuola stessa che è e deve restare democratica: in nessun corso degno di tale nome viene imposta una verità assoluta.

È a rischio l’integrità della Scuola! Se si negano i principi che sono posti a fondamento della Scuola, verranno intaccate anche le figure professionali che in essa operano.

La Scuola e la società hanno il dovere di salvaguardare anche i diritti di uguaglianza sociale, l’uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge e l’abolizione di ogni discriminazione sociale.

Nel corso dei decenni la scuola italiana si è distinta per aver ribadito l'importanza della non-discriminazione; in tal direzione sono stati emanati innumerevoli atti normativi che hanno reso possibile e concreto il concetto dell'inclusione.

Dall'art.34 della Carta Costituzionale discendono, ad esempio, la Legge 517/77 che ha permesso l'inserimento nella scuola pubblica di coloro i quali venivano definiti handicappati.

Il regolamento sull'autonomia scolastica, il DPR 275/99, ha ribadito con forza il concetto del successo formativo per tutti gli alunni.

La Legge 53/2003, assicura a tutti il diritto all'istruzione ed alla formazione per almeno dodici anni.

Per ultimi, in ordine cronologico, l'articolo 1 comma 1 della Legge 107/2015 che promuove il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza, con il fine di prevenire diseguaglianze socio-culturali e territoriali e la dispersione scolastica. Infine il Decreto legislativo 64/2017, che all'articolo 2 afferma che “i valori dell’inclusività, dell'interculturalità, della democrazia e della non discriminazione” sono i pilastri fondanti della scuola italiana che deve essere diffusa anche nel mondo.

Non possiamo negare l’accesso a scuola ad alcun alunno, concetto ampiamente espresso nella dichiarazione universale dei diritti dei bambini.

La Buona Scuola è quella che rispetta la Costituzione:

ARTICOLO 2: la repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo

ARTICOLO 3: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge

ARTICOLO 32: la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana

ARTICOLO 34: la scuola è aperta a tutti.

“La scuola del futuro non può più piegarsi al vento della politica come una banderuola, ma ha bisogno di salde radici, per librarsi in volo.

Se chi guida i giovani ha paura, da dove questi prenderanno il coraggio necessario ad affrontare le sfide che la vita porterà loro incontro?”

Come professionisti dell’Educazione non possiamo e non vogliamo tacere ed affermiamo con forza la logica dell’inclusione scolastica che, secondo la costituzione, deve essere garantita a tutti!