"L’uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere decisioni e le decisioni comportano rischi" (Erich Fromm)

PER UNA NUOVA SCUOLA: DECALOGO DI BUONE PRATICHE E RIFLESSIONI PER UNA SCUOLA CHE ACCOGLIE



Alle Istituzioni preposte

Il presente decalogo vuole essere uno strumento per le Istituzioni, affinché, in caso di necessità, possano predisporre attività programmatiche con uniformità di intenti, fornendo alle scuole indicazioni pratiche chiare, così che l’offerta della scuola pubblica sia omogenea, trasparente ed equa. Attraverso l’autonomia, ogni scuola potrà declinare le linee guida fornite adattando il proprio operato in base al contesto in cui opera.

DECALOGO DI BUONE PRATICHE PER UNA SCUOLA CHE ACCOGLIE

  1. Frequentare tutti in presenza, in classe o in altri spazi (parchi, piazze, campi sportivi, teatri, cinema, musei...), senza distanziamento fisico, per condividere realmente e concretamente le relazioni educative tra pari e con gli insegnanti. La DAD presenta numerosi problemi pedagogici, psicologici e sociali, è discriminante e grava sulle famiglie, in particolare nei Nidi e nelle Scuole d’Infanzia e nella scuola primaria.
  2. Frequentare senza dispositivi di protezione (mascherine o simili) che celino il volto, consentendo ad alunni e docenti la libera comunicazione e la condivisione di sguardi, sorrisi ed emozioni.
  3. Incentivare la socialità anziché reprimerla, individuando nuovi spazi nella comunità che permettano un’educazione diffusa, investendo nella ristrutturazione di aree dismesse (caserme, capannoni, ex case Anas...) anziché nella digitalizzazione degli istituti scolastici.
  4. Privilegiare una didattica che valorizzi l’individuo, che contribuisca allo sviluppo di abilità e competenze, attraverso il fare concreto, la creatività e il pensiero divergente e che non sia finalizzata alla mera trasmissione di contenuti.
  5. Tenere sempre in debita considerazione i bisogni di alunni certificati o con DSA e BES, in modo da garantire costantemente una reale inclusione e pari opportunità.
  6. Per l’igiene e la tutela della salute, privilegiare il lavaggio delle mani con acqua e sapone normale, senza l’utilizzo di gel disinfettanti. Non misurare la febbre all’ingresso a scuola. In caso di malessere, contattare la famiglia dell’alunno ed aspettare l’arrivo di un famigliare prima di intraprendere qualsiasi iniziativa di ricovero ospedaliero senza consenso. Nell’attesa, il bambin* o il ragazz* indisposto non va isolato, ma confortato e rassicurato da figure conosciute. Non è necessaria la presenza di personale medico a scuola.
  7. Garantire libertà di movimento e di socializzazione negli spazi educativi, come parte sostanziale del processo formativo; i momenti di gioco e lavoro di gruppo vanno tutelati ed incentivati.
  8. Rimanere umani, utilizzando il buon senso, per non far prevalere la norma (e la paura) sulla vita.
  9. In più, per Nidi e Scuole d’infanzia e per il primo ciclo: la tradizionale presenza del genitore (con volto libero da barriere) al momento dell’inserimento in un nuovo ordine di scuola (Nido e Scuola d’infanzia) è fondamentale, al fine di consentire una serena e graduale conoscenza del nuovo ambiente; l'esperienza prescolastica è in primo luogo un’esperienza sociale, pertanto, per garantire un’efficace interazione e per un sano sviluppo della socialità del bambino, il rapporto con l’insegnante deve essere di almeno 1 a 12; il pasto è un momento conviviale da preservare nella sua forma a classe unita; il trasporto scolastico è un servizio offerto alle famiglie e contribuisce alla tutela dell’ambiente, promuovendo una mobilità condivisa; se venisse sospeso, l’effetto del disservizio si ripercuoterebbe sull’organizzazione lavorativo-familiare e causerebbe un aumento del traffico cittadino.
  10. In più, per il secondo ciclo: se, in extrema ratio, permanendo il problema dei trasporti, nella secondaria di secondo grado si dovesse riutilizzare la DAD, fornire indicazioni chiare ed esplicite sul monte ore massimo giornaliero che si può trascorrere davanti ai dispositivi digitali, così da limitare i danni da sovraesposizione e rendere omogenea l’offerta (una proposta: non più di tre ore giornaliere, intervallate da pause di almeno 15 minuti tra un’ora e l’latra); in riferimento alla valutazione in DAD, è auspicabile l’utilizzo di giudizi al posto di voti in decimi, è importante specificare quali sono gli obiettivi della valutazione, le modalità consentite, fornendo linee guida e griglie chiare e sintetiche, al fine di non ledere la dignità degli studenti e dei docenti; consentire l’utilizzo di modalità di didattica a distanza diverse dall'utilizzo del digitale. Una proposta per le scuole secondarie di secondo grado, qualora permanessero le difficoltà connesse ai trasporti per gli studenti: consentire ai docenti interessati di svolgere attività attraverso la posta ordinaria o di attuare una sorta di didattica “a domicilio”, ovvero concedere ai docenti la possibilità di recarsi nei paesi di residenza degli alunni per fare lezione nei parchi o in altre strutture disponibili; privilegiare l’utilizzo di piattaforme statali o regionali, fornendo indicazioni chiare ed esplicite a garanzia della massima tutela della privacy.

Le decisioni che siamo chiamati a prendere in questo particolare momento storico incideranno in modo indelebile sulle generazioni future, quindi riteniamo sia fondamentale agire con coscienza e buon senso.

“Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco.”
W. B. Yeats